Corde e filati

Quale filato scegliere per la corda del mio arco?

La scelta del filato per il nostro arco dipende da tre tipi di fattori:

-1-
vincolanti
il tipo di arco utilizzato può vincolare all’uso di un materiale specifico;
-2-
di opportunità
le caratteristiche di un filato possono garantire prestazioni migliori in relazione al tipo di arco e alla tipologia di tiro;
-3-
soggettivi
sono le sensazioni proprie dell’arciere o il desiderio di personalizzazione estetica.

Il primo punto fa riferimento agli archi storici e in legno. Questi necessitano di un materiale che non sottoponga lo stesso arco a sollecitazioni dannose. A parte i materiali naturali in questi casi si usa il Dacron che, in quanto elastico, assorbe parte dell’energia che si riverserebbe interamente sui flettenti e sul riser. Anche i compound comportano scelte più o meno obbligate. Per loro, oggi, non è pensabile usare materiali naturali o soggetti a creep o ad allungamenti durante i tiri, dovuti alla eccessiva elasticità del filato.

Il secondo punto fa riferimento ai filati che possiamo confrontare perché conosciamo i valori delle caratteristiche principali. Possiamo testarli e verificarne il comportamento in fase di tiro. Alcuni filati sono realizzati con un unico materiale, usato puro, Altri sono ottenuti da una mescola di più materiali in modo da avere una corda più o meno morbida e più o meno soggetta a creep. Poi, a seconda del materiale/mescola usato, possiamo avere diverse sezioni del filo che fanno variare il numero di fili complessivo per corda che condizionerà la velocità di uscita della freccia.

Il terzo punto fa riferimento a colori, tipologia di corda (endless o flemish), sensazioni in fase di rilascio, numero di giri, tipo di serving etc.

In generale, di ogni filato possiamo conoscere le seguenti proprietà principali:

materiali impiegatipuò essere stato usato il 100% di un solo materiale oppure è una mescola che sfrutta le proprietà di più materiali
elasticitàad una maggiore l’elasticità di un filato corrisponde una sua maggiore capacità di assorbire le forti sollecitazioni dinamiche conseguenti al rilascio della freccia. Questa proprietà diventa importante o, addirittura fondamentale, nel caso di archi di legno.
Dal filato più elastico a quello più rigido abbiamo:
– il Dacron
– Il Fast Flight (conosciuto anche come Spectra) riduce l’elasticità del Dacron ma non eccessivamente, permettendo il suo impiego in archi di legno costruiti con procedimenti moderni.
– Il Dyneema è una fibra sintetica che viene migliorata continuamente. Ad esempio, potete trovare Dyneema SK75 o SK99. È leggermente superiore al Fast Flight.
– Il Vectran ha un bassissimo coefficiente di elasticità rispetto agli altri materiali per corde. Infatti non è usato puro ma è presente con una quota percentuale insieme ad altri materiali. Inoltre, limitando molto il suo allungamento nel tempo (creep) si impiega negli archi tecnologici o, comunque, in archi che possono assorbire interamente le sollecitazioni.
resistenza per filoogni filato ha una sua resistenza espressa in libbre. Va dai 40/45# per filo fino alle 120/130# (per filo). In genere tale parametro non è determinante nella scelta. Difficilmente le corde hanno meno di 14 fili e se moltiplichiamo 14 (fili) x 40 (# che sono il minimo per il Dacron) vedrete che tutti i filati soddisfano i requisiti di resistenza alla forza dell’arco.
sezione del filoogni materiale permette di ottenere sezioni del filo differenti. Per ottenere la stessa sezione della corda possono essere richiesti dai 14 fili ai 28 e oltre. La differenza sta nel fatto che il filato sottile permette di raggiungere con precisione il diametro della corda adatta alle vostre cocche. Inoltre garantisce una sezione più regolare ed omogenea del serving.
creepogni material tende a cedere col tempo e, per ognuno, tale cedimento è diverso. Il Vectran ha il più basso valore di creep tra tutti i materiali per corde. Il Dacron ha il valore più alto.
dilatazione alle temperature elevatealcuni materiali sono più sensibili al calore e tendono ad allungarsi. Per contesti con temperature elevate (caccia, outdoor, 3D, etc.) è bene tenerlo presente.
resistenza all’umiditàAlcuni filati possono assorbire umidità. Per un cacciatore o arciere di 3D può essere un problema
necessità di manutenzione (da cerare o no)può essere comodo non dover cerare la corda. Ma, in genere, un tale beneficio viene annullato da altre fragilità del materiale (vedi sensibilità al calore).
resistenza alla sfilacciatura dovuta all’usuraalcuni filati, col tempo, tendono a formare come una lanugine che potrebbe non essere apprezzata dall’arciere.

A questo punto, se i neofiti si aspettano di trovare un catalogo che li aiuti a scegliere il proprio filato diciamo subito che è bene smettere subito di cercare. Le difficoltà nello scegliere il materiale per la vostra corda (escluso i casi del punto uno) dipendono principalmente da voi e dalle vostre preferenze che svilupperete con l’esperienza. A riprova di questa affermazione basta fare un giro sui forum, soprattutto americani dove vedrete che gli arcieri, con gli stessi archi e per le stesse tipologie di tiro, si pronunciano differentemente a favore di un materiale piuttosto che per un altro. Alle difficoltà esposte dobbiamo aggiungere che, nel cercare tra siti commerciali, forum e siti specializzati, sia italiani che americani, ci accorgiamo che lo stesso materiale può assumere diversi nomi perché prodotto da aziende differenti. Come sempre, alla resa dei conti, le nostre scelte potranno ricadere su poche opzioni offerte dal mercato. Per orientarci minimamente tra queste dobbiamo, prima di tutto, conoscere la composizione del filato (quale materiale/materiali sono stati usati). In questo modo possiamo capire le caratteristiche principali per poter effettuare dei confronti secondo parametri oggettivi.

Una volta conosciute le caratteristiche fisico/meccaniche dei filati si può adottare un criterio e provare a fare un po’ di ordine per aiutarci ad effettuare una scelta ragionata tra i prodotti presenti sul mercato. Considerando l’elasticità come proprietà principale per il confronto, nella tabella che segue, i prodotti commerciali riportati vanno dal più morbido al più rigido. È escluso il Dacron che, ormai lo sappiamo, è usato solo per scelte, obbligate dagli archi in legno.

PIÙ
MORBIDO
   PIÙ
RIGIDO
652 Spectra8125Mercuryx-99452-X
(simile al Dyneema ma inferiore)composto da
100% SK75
Dyneema
composto da
100% SK99
Dyneema
composto da
80% SK99
20% Vectran
composto da
67% SK75
33% Vectran
Praticamente identico al Fast Flight. Molto morbido.Molto velocePoco creep. Ha il filo più sottile in commercioCreep molto basso. Molto stabileQuasi zero creep. Molto stabile. Più lento del 652 e del Dyneema

Dopo la teoria vediamo cosa succede nella realtà della pratica sportiva. Salvo il caso del compound che richiede maggior rigidezza e minimo creep, l’arciere deve testare la corda sul proprio arco. Questo perché, oltre alla semplice composizione chimica del filato, altri elementi concorrono alla scelta corretta. Vediamo quali sono questi elementi, almeno quelli principali:

  • numero di fili,
  • numero di giri della corda,
  • tipo e lunghezza del loop,
  • materiale usato per flettenti e/o riser,
  • tipologia di tiro (targa o campagna),
  • clima di esposizione (caldo, freddo, umido, etc.)
  • tipo di freccia,

Generalmente, gli arcieri tendono a privilegiare la sensazione del tiro morbido. Quando sentirete le vibrazioni ridotte, le frecce di una rosata saranno più vicine tra loro e la velocità della freccia vi sembrerà corretta, allora vi sarete avvicinati alla corda giusta per voi ed il vostro arco.

Quale lunghezza?

Uno spazio dedicato alla lunghezza della corda è anche una occasione per ricordare alcune informazioni importanti sulle misure dell’arco e sulle procedure per rilevarle. Escludiamo il caso in cui l’arciere costruisca da solo la propria corda e vediamo cosa si può trovare in commercio. Per acquistare una corda noi specifichiamo al venditore la misura del nostro arco. Il problema è che la misura in questione non è quella che va dall’incavo del tip inferiore all’incavo del tip superiore. Infatti, la misura dichiarata dell’arco è relativa alla linea del profilo della faccia rivolta verso il target. 70″ corrispondono a, circa, 178 centimetri ma per archi lunghi 70″, le corde misurano 170 centimetri. Se si tiene conto che gli archi hanno geometrie diverse e brace height diversi ne consegue che la distanza tra i due tips (quindi la lunghezza della corda) sarà variabile in un range che può essere di svariati millimetri. Per accorciare la corda al fine di ottenere il brace giusto sappiamo che possiamo arrotolarla. Più sono i giri, minore sarà la lunghezza e maggiore sarà il brace.

Ma se compro la corda per un arco da 64″ cosa offre il mercato? Troverò una sola misura oppure ci sono diverse alternative? Alcune aziende offrono, per la stessa lunghezza d’arco, l’alternativa tra due misure che differiscono tra loro di 5 millimetri. Per un arco da 64″ possiamo scegliere tra la lunghezza di 154,5cm e 155 cm. Cosa scegliere? La scelta dipenderà dall’arciere, dal suo arco, dalle sue preferenze, etc. Per esempio, alcuni atleti preferiscono una corda più lunga alla quale dare un maggior numero di giri in modo da fendere l’aria con minor attrito.

Vediamo un esempio delle misure che potete trovare tra i prodotti commerciali:

Lunghezza arco
lunghezza minima della corda
cm
lunghezza massima della corda
cm
70″ 169,5170
68″164165
66″ 159160
64″154,5155