La mira

Per comprendere come si mira con l’arco dobbiamo fare alcune premesse che, ricordiamo, hanno valore generale.

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Si può e si deve mirare con o senza un mirino.
Per colpire il bersaglio non si può non mirare.
Si può usare il mirino, come previsto nel tiro olimpico alla targa con il ricurvo o con il compound, oppure farne a meno come nel tiro con arco nudo o nel tiro di campagna (simulazione di caccia).
In ogni caso, per colpire un bersaglio che sia vicino o lontano, che si faccia con un’arma da fuoco o con la fionda, non è possibile non mirare. Effettuare una collimazione tra il nostro strumento di tiro ed il target è fondamentale sempre, qualunque sia la tecnica di mira usata.
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Si può conoscere la distanza del bersaglio oppure no.
Quasi tutte le tecniche di mira prevedono che si conosca la distanza del target.
Però, durante la caccia o una simulazione venatoria il cacciatore non sa quanto disti la preda. In questo caso, in genere, la tecnica più utilizzata è il Gap Shooting che permette di mirare senza conoscere la distanza.

Ricordiamoci, anche, che l’azione del tirare è compiuta dal sistema arco/arciere. Nell’elencare le tecniche di mira consideriamo essenzialmente l’arco e la freccia rispetto alla persona ed al bersaglio. Ma poi, l’atleta deve saper tirare correttamente. Mano e braccio dell’arco, posizione della testa, rilascio, etc. devono essere corretti altrimenti qualunque tecnica si decida di usare, difficilmente potrà correggere i nostri errori.

Appurato che abbiamo bisogno di mirare, adesso bisogna capire in quanti modi possiamo farlo.

Tutti gli arcieri moderni, di arco nudo o long bow, adottano alcune tecniche di tiro ormai codificate e collaudate. In questa sede escluderemo quella che prevede l’uso del mirino, riservata agli arcieri di tiro olimpico. Gli altri sono sostanzialmente tre (anche se citeremo il Falso Scopo che è simile al Gap shooting, per dovere di cronaca):

String Walking   (camminare sulla corda)

Face Walking   (camminare sul viso)

Gap Shooting   (tiro per differenza)

Falso Scopo

L’immagine sotto ci aiuta a visualizzare meglio gli elementi di cui parliamo. In tutte le tecniche si deve controllare la posizione di tre punti del sistema arco/arciere. In base a come questi punti vengono posizionati tra loro e rispetto al target, si riesce a controllare la gittata della freccia. Questi punti sono:

  • Punta della freccia,
  • Cocca della freccia,
  • Posizione delle dita sulla corda.

Vediamo in dettaglio le differenze tra i diversi stili.

STRING WALKING:  tradotto letteralmente: “camminare sulla corda”. Fa riferimento allo scorrere della corda sulle dita.
La presa è effettuata con tre dita sotto l’incocco. La mano è fissa sul viso, la punta è fissa sul target. Quello che cambia è il contatto delle tre dita sulla corda. Se il bersaglio è vicino, allora faccio scorrere la corda con la cocca verso l’alto. Se è lontano, la corda scorre con la cocca verso il basso. Ad ogni distanza corrisponde una posizione delle dita sulla corda quindi, conta molto l’abitudine nel valutare le distanze e nel mettere la mano della corda, nel punto giusto. 
FACE WALKING:  tradotto: “camminare sul viso”. Le dita fisse sulla corda scorrono sul viso.
Presa a tre dita sotto l’incocco. Ad essere fisse sono: la punta sul target, la posizione delle dita sulla corda e, di conseguenza, la distanza tra le tre dita e la cocca. Quello che cambia è il punto di contatto della mano sul viso. Rispetto allo String Walking le dita accompagnano la corda e scorrono insieme. Ad ogni distanza corrisponde un punto di contatto della mano sul viso.
GAP SHOOTING:  tradotto (in modo approssimato): “tiro per differenza”. La differenza (in verticale) è quella visivamente percepibile tra la punta e il target. È la tecnica diffusa tra gli arcieri cacciatori.
La presa sulla corda, in genere, è quella “mediterranea”: dito indice sopra la cocca, medio e anulare sotto, per cui dita e cocca sono sempre, praticamente, uniti. Comunque, non sono rari gli arcieri che posizionano le tre dita sotto la cocca. Con questa tecnica rimangono fissi, sul viso, il punto di ancoraggio della mano e, conseguentemente, la cocca. Quello che cambia è la posizione della punta rispetto al target. Questa variazione di altezza (distanza lungo la verticale tra target e punta) si definisce GAP.
Per padroneggiare la tecnica l’arciere deve, prima di tutto, trovare la sua “distanza di riferimento”. Con questa definizione intendiamo la distanza arciere/target dalla quale farete centro posizionando la punta della freccia sul target stesso. Tale valore, ovviamente, dipenderà da voi e dal vostro arco. Infatti, se cambiate arco dovrete cercare nuovamente questa distanza.
Per qualsiasi altra distanza arciere/bersaglio (diversa da quella di riferimento) la punta presenterà un GAP rispetto al target: sarà verso l’alto se la distanza arciere/bersaglio aumenta (deve considerare la traiettoria a parabola della freccia); sarà verso il basso se ci avviciniamo. Ovviamente, esiste una relazione stretta tra la distanza ed il Gap.
Diventare bravi per associare la giusta misura del Gap con la relativa distanza dal target è qualcosa che imparerete solo con la pratica.
Falso Scopo  È simile al Gap Shooting ma si differenzia perché nel primo l’arciere si concentra sul bersaglio, dopo aver misurato il gap tra punta e bersaglio. Nel Falso Scopo l’attenzione si sposta sui punti di riferimento (sul terreno) per misurare la distanza dal target.

Riassumendo:

 PUNTA DELLA FRECCIACOCCA DELLA FRECCIADITA SULLA CORDA
String walkingRimane fissa sul target.Scorre solo insieme alla corda. Va verso l’alto per target vicini, verso il basso per target lontani.  Rimane fissa sul punto di contatto col viso ma la corda vi scorre sopra.  
Face walkingRimane fissa sul target.Scorre insieme alla corda ed alla mano. Va verso l’alto per target vicini, verso il basso per target lontani.  Scorre insieme alla corda.  
Gap shootingScorre secondo dei gap che dipendono dalla distanza del target.Rimane fissa rispetto al viso ed alla mano.Rimane fissa rispetto al viso ed alla cocca.
Falso Scopo  Scorre secondo gap che dipendono dalla distanza del punto di riferimento scelto per mirare.Rimane fissa rispetto al viso ed alla mano.Rimane fissa rispetto al viso ed alla cocca.

Accanto a queste tecniche, navigando sul web, potremo incontrare arcieri che si sono divertiti a costruire originali tecniche di mira combinando insieme i principi di alcune di quelle universalmente adottate. Ognuno di noi può farlo perché la mira non è altro che una fase nella quale noi utilizziamo la nostra immagine visiva e le informazioni che vi ricadono. Le percezioni che seguono a questi momenti sono soggettive per cui le sfumature che noi possiamo imprimere ad una tecnica base sono molteplici. Tocca a noi sperimentare e comprendere quella migliore per i nostri scopi.

Per curiosità potete leggere queste pagine che offrono spunti di riflessione.

http://www.archeryweb.eu

https://tradbow.com/gap-shooting-part-1/

https://tradbow.com/gap-shooting-baseline-gap-part-2/

https://tradbow.com/traditional-shooting-fixed-crawl/

https://www.3riversarchery.com/blog/basic-shooting-methods-traditional-archery/

https://www.archerygb.org/improve-your-game-how-to-gap-shoot-part-1/

https://www.archerygb.org/improve-your-game-how-to-gap-shoot-part-2/

http://www.stickbow.com/FEATURES/SHOOTING/gap.CFM

https://sherwoodparkarchery.com/gap_shooting_method_explained/

https://archershub.com/what-is-gap-shooting/